Le origini del Golden Retriever sono relativamente recenti, ed a riguardo si dispone di notizie piuttosto precise e
definite. La razza fu selezionata durante la seconda meta' del diciannovesimo secolo in Gran Bretagna, da parte di Lord Tweedmouth, nobile appartenente ad un'antica famiglia scozzese.
Egli era un appassionato allevatore di diverse specie di animali, e dedicò la sua vita alla selezione e all'allevamento di bovini, cavalli, pony ed in particolare di cani
(possedeva esemplari di pointer, deerhound e terrier) e coltivava questa passione nella sua tenuta di Guisachan in Scozia.
Il pronipote di Lord Tweedmouth, Lord Ilchester, rivelò in un articolo pubblicato sulla rivista inglese “Country
Life” la storia dell'origine del golden retriever, come dimostravano i registri di allevamento meticolosamente tenuti dal prozio.
Lord Tweedmouth era una persona molto precisa e nell'arco della sua vita scrisse appunti molto dettagliati sugli accoppiamenti che effettuava e così proprio grazie a
questi scritti si seppe che il capostipite della razza è stato Nous un Retriever giallo dal pelo ondulato con il quale Lord Tweedmounth accoppiò Belle una
Tweed Water Spaniel (razza oggi scomparsa), da tale accoppiamento nel giugno del 1868 nacque la prima cucciolata composta da quattro cuccioli gialli, che riunivano da un lato il mantello dorato
del padre leggermente ondulato, e dall'altro le caratteristiche di cane d'acqua della madre.
Negli anni seguenti Lord Tweedmouth continuò la selezione di tale linea e successivamente introdusse accoppiamenti incrociati con due Retriever neri, un Setter
Irlandese e un Bloodhound.
Negli anni successivi Lord Tweedmouth regalo' alcuni dei suoi cuccioli ad amici, e la popolarità di questa nuova razza iniziò lentamente a progredire.
Nel 1913 fu fondato il primo Golden Retriever Club il quale formulò anche il primo Standard Ufficiale della razza. Nello stesso anno il Kennel Club inglese classificò la razza separatamente dagli altri Retriever, distinguendo così tra "Golden" e "Yellow" Retriever
Aspetto Generale
Cane armonico, vivace e possente, con un buon movimento sciolto; robusto e ben costruito, non troppo alto sulle zampe; l'espressione tipica è dolce e gentile.
Caratteristiche
Docile, intelligente ,disposto per natura al lavoro.
Temperamento
Dolce, amichevole e sicuro di se.
Colore
Qualunque tonalità dal color oro alla crema. Non deve essere ne rossiccio ne marroncino. Si ammette la presenza di qualche ciuffo bianco solo sul petto.
Pelo
Liscio o ondulato, ben frangiato. Il sottopelo è fitto ed impermeabile.
Taglia
Altezza al garrese: maschi da 56 a 61 cm, femmine da 51 a 56 cm.
Testa e cranio
Testa ben proporzionata e ben modellata. Cranio largo ma non pesante. Bella attaccatura della testa alle spalle. Muso imponente largo e alto. La lunghezza del muso è quasi uguale a quella del cranio, con stop ben marcato all'occipite. Il tartufo è nero.
Occhi
Castani e ben distanziati tra loro. Il bordo delle palpebre è scuro.
Orecchie
Di taglia media e attaccate all'incirca al livello degli occhi.
Mascelle
Le mascelle sono forti e potenti, con chiusura a forbice perfetta, regolare e completa.
Collo
Di buona lunghezza, netto e muscoloso.
Arti anteriori
Diritti, con buona ossatura. Spalle ben oblique con scapola lunga e braccia di uguale lunghezza che posizionano l'arto verticalmente sotto il tronco. Gomiti ben aderenti al torace.
Corpo
Ben equilibrato, reni corti, petto ben disceso nella regione dello sterno. Coste profonde, ben cerchiate. Linea superiore orizzontale.
Arti posteriori
Reni e arti forti e muscolosi con coscia robusta e grassella ben flessa. Garretti ben discesi e diritti visti da dietro. Garretti vaccini rappresentano un grave difetto.
Coda
Inserita allo stesso livello del dorso. Come lunghezza raggiunge la punta del garretto e non deve essere arricciata all'estremità.
Zampe
Rotonde, piede da gatto.
Andatura e movimento
Andatura energica e decisa con buon impulso. Falcata lunga e sciolta senza tendenza ad alzare gli anteriori.
Nota
I maschi devono avere due testicoli normali all'apparenza e ben discesi nello scroto.
Difetti
Ogni deviazione dallo standard è da considerarsi difetto e va penalizzato a secondo della gravità.